Sei altezzosa,
Regina
dal portamento austero
ed il cuore imprigionato
nel tuo ruolo di Sovrana
tanto da dover occultare
l’amore per cui sanguini.
Eppure sei una
donna
dalle ferite profonde
la tua dignità ti opprime
impedisce la tua fuga
verso un sentiero impervio
di tenebra o forse di luce.
Hai la tua
corte, Regina
i tuoi scaltri affabulatori
e so d’esserti indegno
però io sono vero
un paggio, magari un giullare
ma un uomo innamorato.
Sopra il tuo
trono
il re che hai desiderato
quello che ti può baciare
io spero ti rimanga fedele
auspico ti sappia amare
nella maniera che meriti.
E sei così
bella, Regina
che sogno d’essere cieco
sicché mentre ti perdo
potrei voltarmi a guardarti
e non vedere null’altro
se non il tuo dolce ricordo.
N° 2277 - 17 ottobre 2012
Il Custode
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