Tu eri davvero
sicura di te
convinta che la tua bellezza
fosse talmente irresistibile
da essere il tuo salvacondotto
eri certa che i tuoi occhi
mostrassero la tua intensità
e quando li hai chiusi un istante
hai perduto l’intero tuo mondo.
Avevi posato
in un angolo
la bussola e la tua torcia
e smarrita nel buio profondo
hai cominciato ad imprecare
ma tu dicesti così tante verità
da tramutarsi in bugie
e la tua eco dentro le tenebre
diventò fastidiosa tramontana.
Sicché scesero
gocce di pioggia
forse lacrime della tua solitudine
e scivolarono fra i miei capelli
per poi fermarsi sopra le labbra
io, assetato in mezzo al deserto
le bevvi con foga e piacere
ad ogni goccia nella mia gola
mi sembrava di vedere il tuo viso.
Tu, nuda in
fondo all’oblio
non hai più nessuno ad ascoltarti
nessuno ad indicarti la strada
che è svanita alle tue spalle
la bussola e la tua torcia
sono in frantumi sopra una roccia
la tua bellezza è invisibile al buio
adesso come farai a ritornare?
N° 2457 - 28 marzo 2013
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento