Da quando ero
una larva
tra le pareti del bozzolo
io immaginavo la vita
come un’intensa magia
e la scrutavo, curiosa
dai filamenti di seta.
Sentivo l’aria
vibrare
fuori dalla mia dimora
ed il ronzio delle api
che danzavano nel cielo
ed allora io fantasticavo
d’essere bella e leggiadra.
Divenni bruco
che striscia
quasi io fossi serpente
ed imprecavo al destino
che mi aveva tradita
poiché non sapevo ancora
che cosa avesse in serbo.
Nella mia
ultima notte
ho fatto un sogno a colori
l’intero arcobaleno
dipinto sopra il mio dorso
non avrei mai sperato
di potere avere le ali.
Sicché, al mio
risveglio
io quasi sono impazzita
ho delle ali bellissime
da fare invidia alle rondini
e polvere che le protegge
dopo cavalca la brezza.
Posso annusare
ogni fiore
confondermi tra i fili d’erba
e sono talmente felice
che quasi smarrisco una lacrima
ho coronato il mio desiderio
adesso potrei anche morire.
N° 2291 - 28 ottobre 2012
Il Custode
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