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domenica 23 marzo 2014

SILENZIO

Coltivo nel silenzio
le parole immaginate
come muffa sopra i pensieri
che dicevano il tuo nome
rammento che quel suono
faceva vibrare l’anima.

E dentro la mia tasca
una goccia del tuo sangue
per non dimenticare mai
il sapore del tuo amore
con le dita raccoglievo
quella pozza color rubino
che adagiavo sul palato
e ti rivedevo ancora.

Ora si formano sculture
tra le nuvole nel cielo
sospinte dai sospiri
di farfalle agonizzanti
sulle lapidi dei fiori
che abbelliscono la primavera.

Lo sguardo che lasciasti
adesso occulta l’orizzonte
e come fosse luna piena
mi conduce nella notte
io ritrovo il mio respiro
nel becco di una gazza ladra
lo dividiamo equamente
e sopravviviamo entrambi.

Eppure osservo nei tuoi occhi
quelle lacrime a ruscello
che scendono con un frastuono
verso la foce del tuo cuore
e travolgono il tuo mascara
e le tue guance di cotone.

Ma si impiglia sulle labbra
un dolore luccicante
come il sole al suo tramonto
come un’aurora troppo pigra
e giuro, io vorrei davvero
spazzarlo via con un bacio
però non riesco a trovare
il sacchetto in cui è rinchiuso.

Imparo dal silenzio
le parole inascoltate
come scaglie sopra la pelle
in balìa delle tue carezze
io, alla muta come un serpente
o come chi ha deciso di tacere.

  N° 2497 - 1 maggio 2013

                                                 Il Custode

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