Raccolte in un
angolo buio
e con estrema eleganza
adesso si fanno polvere
le tue parole d’amore.
Ed il vento
che passa
le prende sopra i suoi palmi
e certo non lo vorrebbe
ma quello è il suo mestiere
sicché le trascina con sé
lontane dalle tue labbra.
S’incontrano
nuvole e cirri
pettegoli quanto cicale
e mormora qualcosa il cielo
e grida tuoni e bisbigli
io vorrei ma non ho voluto
tenerti dentro i miei occhi
ma avevo smarrito la vista
accecato dalla tua bellezza.
Catturo la
luna sul foglio
seppure mi voglia sfuggire
tratteggio con cura i contorni
osservo e vedo il tuo profilo
però il calendario dimostra
che i secoli sono trascorsi
e le tue parole d’amore
adesso nenia dentro la brezza
perdono forma ed immagine
e si tramutano in antichità.
N° 2515 - 21 maggio 2013
Il Custode
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