Per quale peccato mortale
ho meritato questa
maledizione?
La soave perfezione del mio
viso
per la quale tutte le donne
si struggono in un’invidia
accecante
per la quale tutti gli uomini
smarriscono il loro cuore
e si vendono l’anima.
Ma io la baratterei
pur di trovare il giusto
equilibrio
ed avere così la certezza
di essere accettata come
persona
e non precipitare nella
delusione
ogni qualvolta mi vedo
circondata
da tutti gli ignobili predatori
attirati dal mio corpo
sublime.
E vorrei frantumare ogni specchio
per non provare più rabbia
nell’osservare il mio
riflesso
e non sentire più affermare
da chi mi ha voluta con
sincerità
che io sono troppo bella
sono stramaledettamente
bella
per chiunque mi vorrebbe al
suo fianco.
Ma a cosa serve tale bellezza
se mi destina alla
solitudine?
Poiché io sono stata creata
per ispirare i poeti
ammaliati dal mio fascino
immenso
ma quantunque mi trovassi a
riposare
tra le braccia di mille
amanti
non conoscerò mai il vero
amore.
N° 991 - 21 febbraio 2008
Il Custode
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