Adesso esco dal bozzolo
dopo averlo distrutto
con la rabbia che reco
nella mia anima nera
così finalmente ti vedo
bellezza di rosa selvatica
profumo di petali ed incenso
fragile preda da circuire.
E mi avvicino strisciando
silenzioso come le tenebre
ma tu non mi senti arrivare
distratta dai miei modi
gentili
io esigo che tu sia mia
io esigo che tu sia mia
e so che incantesimo occorre
così completo la mia
metamorfosi
e mi presento di sublimi
colori.
Il tuo cuore è troppo dolce
la tua mente troppo
sensibile
per cui sfuggire al tranello
è soltanto una mera utopia
adesso ascolti le mie parole
soggiogata dalla mia polvere
d’ali
con lo sguardo di chi ama
davvero
condanna di morte già
scritta.
Tu, in questa notte di streghe
hai già bevuto il mio veleno
e ti osservo morire d’amore
ad implorare pietà
inutilmente
ma non dovevi fidarti di me
né della tua stupida
ingenuità
perché tu mi credevi
farfalla
mentre io sono un essere
immondo.
N° 1318 - 31 ottobre 2008
Il Custode
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