Avvicinati a
me signora
ad una sola spanna
dalle mie labbra
e porta insieme a te
il profumo che indossi
la tua veste che scivola
carezza di seta al pavimento
mentre il tuo corpo nudo
dà un senso ai miei occhi
gratifica il mio sguardo.
Io ti desidero
preda del tuo fascino
la mia dignità implode
e non ha importanza
se merito il tuo biasimo
è doverosa supplica
aggrapparmi alle tue parole
come un bambino timoroso
un animale da educare
mansueto al tuo comando.
Sarò ciò che
tu vuoi
il bacio sulla tua gota
o la lacrima che crolla
e si infrange sul tuo seno
quel sapore afrodisiaco
che inebria il mio palato
sicché io rammento sempre
il profilo del tuo amore
nelle notti di tempesta
nella cecità del mio cuore.
N° 1803 - 26 marzo 2011
Il Custode
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