Avrai ancora
di me
le mie lacrime sbadate
e le carezze artefatte
magari un solo bacio
che ho serbato fra le labbra
ma la memoria sbiadisce
e l’amore diventa mistero
che io fatico a percepire.
Però, quel tuo
sorriso
merita giorni più miti
allora avrai le mie parole
quelle nelle quali tu speri
le cercherò dentro l’urna
dove mi sono cadute
quando mi sono sporto
per fermare il suo addio.
Ma questa tua
sofferenza
è il supplizio peggiore
che tu potessi infliggere
alla mia anima esausta
dunque tu avrai lo sguardo
di quando io ero sereno
benché so che non mi credi
non ti potrei mai smentire.
Desidererei
essere cieco
dinnanzi al tuo viso ferito
mi nutro di apatia e sordità
per non sentirti gridare
la verità è fatta di ghiaccio
comunque pare giusto svelarla
sicché uno tra noi ne morirà
e spero di essere io.
N° 2248 - 27 settembre 2012
Il Custode
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