Ho seguito la
tua anima
dentro il suo labirinto
tra sentieri cupi e intricati
come un nido di ragno
bava che tramutava in seta
seta che formava la tela
ma il profumo del tuo respiro
era più forte della paura.
Vestita di
cenci e solitudine
tu stavi immobile nelle tenebre
con la eco dei tuoi pensieri
che sovrastava la tua rabbia
e rimbalzava sulle pareti
e sollevava polvere e pietre
accecante fastidio nei miei occhi
supplizio che lapidava il mio viso.
Poi si
incuriosì la luna
fino ad insinuarsi nelle tenebre
e la penombra non ebbe scampo
un re che abdica alla disfatta
adesso io vedo il tuo volto
leggo ciò che scrive il tuo cuore
certo tu non hai nulla da dare
e ti abbandono pasto del ragno.
N° 1789 - 12 marzo 2011
Il Custode
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