Ho una gran
voglia di sesso
e di lussuria sfrenata
tanto che la mia tonaca
non la può soffocare.
Frattanto
osservo la vita
oltre queste sbarre robuste
che trattengono il mondo
distante dalla mia cella.
Chiusa dentro
il convento
solo per una mia scelta
eppure questa eccitazione
sale senza alcun pudore.
Ma ho
frequenti visioni
dei bicipiti lucidi d’olio
dei pettorali possenti
che restano soltanto sogni.
Sfuggono così
le mie mani
verso il mio morbido nido
ed è un fremito sincopato
il mio dito che vi affonda.
Quale immenso
piacere!
La mia mente ne è sconvolta
traccia peccaminose visioni
emette blasfemi gemiti.
Ho una gran
voglia di sesso
ed adopero ciò che mi capita
per penetrarmi più a fondo
quasi fosse il membro maschile.
Chiederò venia
al mio dio
non sarà questo il momento
ma quando saprò reprimere
i miei desideri di donna.
N° 2314 - 15 novembre 2012
Il Custode
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