Apriti Sesamo
sulla grotta oscura
che tiene nascosto
il profumo di lei
e lasciami entrare
laddove l’ho perduta
nella stanza del tesoro
del suo splendido viso
dove pulsa il suo cuore
e sanguina un amore
che non è stato mai
narrato e vissuto.
E si racconti
adesso
ai suoi dolci occhi
il mio viaggio verso lei
tra le dune infinite
nel deserto di Persia
inseguito senza sosta
dai quaranta ladroni
dove attendevo la cometa
come fecero i re magi
'ché la luce del Nadir
riflessa sulla scimitarra
mi mostrasse il suo sorriso.
Si plachi la
furia
della rosa dei venti
che mi scuote e percuote
con il Ghibli e la tempesta
e solleva la sabbia
a rendermi stupido e cieco
tra le palme dell’oasi
ed io non la vedevo
non ascoltavo i lamenti
della sua anima sola
impigliata tra le nuvole
sopra il muro del pianto.
Apriti Sesamo
sulla grotta del nulla
da cui giunge
la voce di lei
a carezzarmi la pelle
la lucentezza di rubino
della sua bellezza
frammento di purezza
cristallizzato e modellato
dal gelo del dolore
ed il suo sogno smarrito
indurito e tagliente
come la rosa del deserto.
N° 1433 - 28 gennaio 2009
Il Custode
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