Mi chiamo Odino
figlio di Borr e di Bestla
e sono fatto di furore
sono fatto di poesia
partorito dal gelo
delle terre scandinave
io sono il monocolo
il Dio della fiamma eterna.
Saetta e rotea
Gungnir
la mia temibile lancia
colpisce dopo ritorna
fra le mie mani possenti
e con essa io riscrivo il fato
d’ogni misera creatura
e lo tramando con le rune
sopra i sentieri infernali.
Io sono la
sapienza
l’ira che travolge tutto
ed accresco il mio potere
alla sorgente di Mimir
con l’armata a me dinnanzi
di mannari e di berserkr
perché io sono la guerra
il Signore dei nove mondi.
Traghettatore
verso il Valhalla
sopra il lago dell’oblio
mi venerano e mi temono
i Germani, i Vichinghi ed i Sassoni
poiché io sono la vendetta
sono il potente distruttore
con i corvi sulle spalle
che mi rivelano ogni sospiro.
Al crepuscolo
degli Dei
sotto il caos del Ragnarok
dentro l’antro della belva
del feroce Fenrir, il lupo
come nella mia profezia
vado incontro alla mia fine
…mi chiamo Odino
del norreno precipizio.
N° 2533 - 7 giugno 2013
Il Custode
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