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giovedì 13 marzo 2014

NESSUN DELIRIO

Nessun delirio
solo una lieve pazzia
chiuso nella mia bolla
io ho desiderato morire
giusto il tempo che occorre
per scordare il tuo amore.

Ho ancora le cicatrici
delle tue dolci carezze
che io cospargo di sale
sicché in balìa del dolore
rammento che ti ho perduta
ricordo quanto ti ho amata.

Adesso, qui al mio fianco
il trono rimane vuoto
alcuni dei tuoi capelli
danzano come fossero aspidi
ed il flauto emette dei suoni
identici al mio lamento.

Dentro il bicchiere
in fondo al mio aperitivo
gli occhi di un povero nibbio
che ha avuto l’unica colpa
di averti vista per ultimo
è là che è impresso il tuo viso.

Ma se io ti avessi ancora
commetterei gli stessi errori
poiché sono diabolico
sbaglio e persevero a farlo
però imparerei a supplicarti
con un impatto meno violento.

Ho messo in fila formiche
ne uccido una ogni giorno
dal giorno in cui sei svanita
ho già compiuto una strage
la mia coscienza mi sgrida
ma io continuo ad uccidere.

E con la mia fionda di pietra
come fossero lampadine
frantumo le stelle nel cielo
e la notte diventa oscura
simile alla tua prima notte
ma tu dove diavolo sei?

Adesso la testa mi implode
per il sangue che ribollisce
nei miei momenti più cupi
tu usavi i tuoi baci e le tue bugie
i primi erano davvero sublimi
le altre parevano essere vere.

Nessun delirio
io ho desiderato morire
giusto il tempo che occorre
per scordare il tuo amore
così sono morto da secoli
ed ancora non torno alla vita.

  N° 2285 - 22 ottobre 2012

                                                     Il Custode

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