Con un
semplice gesto
ho frantumato le nuvole
affinché nel cielo terso
brillasse ancora il tuo viso
distante, giù all’orizzonte
sopra le onde del mare.
Ma non era che
un sogno
il desiderio del folle
allora con la mia rabbia
ho dato vita alla notte
perché in fondo alle tenebre
potessi essere un altro.
Stupido quanto
il pensiero
di chi pensa l’amore
con un colpo di tosse
ho creato l’oblio e la tempesta
li ho mescolati alle stelle
e parte del tuo sorriso.
Infine, verso
la luna piena
alla sua parte più oscura
nessuna traccia di me
soltanto il profumo selvatico
là mi addormento e ti penso
frattanto che resto da solo.
N° 2534 - 8 giugno 2013
Il Custode
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