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martedì 25 marzo 2014

SIMULACRO

Ed un bruco dei platani
scenderà dalla sua amaca
e scivolerà sul tuo viso
diretto alle tue orecchie
e ti sussurrerà storie nuove
che non hai mai ascoltato
per ottenere un tuo bacio
da confidare alle api.

Poi arriveranno le stelle
che sfuggiranno alla luna
con l’incoscienza dei giovani
e la curiosità di chi è impavido
tu le sentirai dondolare
sulle spighe dei tuoi capelli
quell’altalena robusta
fatta di seta e di tenebra.

Sopra lo specchio del lago
la danza delle libellule
e adesso le acque profumano
del nettare sulla tua pelle
i lucci sono confusi
non credono ai propri occhi
ma la tua bellezza ancestrale
è reale quanto il tuo nome.

E stormi di docili falchi
terranno distanti le rondini
dal sentiero di molliche di pane
che conduce fino al tuo sguardo
e lo scricciolo ti ama a tal punto
da seguirti nella foresta oscura
dove le lucciole sognano
dimentiche di spargere luce.

Si odono, oltre i cespugli
le risate di timidi ricci
hanno spuntato gli aculei
ed attendono le tue carezze
ogni creatura che sia saggia
resta in bilico sulle tue labbra
il crepuscolo ha sconfitto l’aurora
che tu, nel giorno, potresti svanire.

Lucertole e persino zanzare
diverranno miti e dolcissime
si culleranno di ogni parola
che hanno imparato a memoria
attrici di consolidata fama
schiariranno le loro voci
perché ciò che hanno da dirti
non lo hanno mai detto a nessuna.

E dove le querce si innalzano
si battono falene e farfalle
le seconde talmente gelose
dell’amore che dedichi alla notte
davanti ad un boccale di birra
si contendono il tuo ritratto
e si forma ben presto la calca
poiché ognuno lo vuole ammirare.

Adesso, la tela del ragno
diventa il giaciglio di mosche
e quello che sembra un ronzio
si tramuta in melodia di passione
e lo scricciolo ti ama a tal punto
da rinnegare fate e folletti
in ginocchio, sotto il suo fungo
aspetta ancora il tuo respiro.

  N° 2233 - 13 settembre 2012

                                                          Il Custode

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