Di spada e
rancore
sono pronto al duello
con l’idra dalle sette teste
che t’ha rapita dal castello.
E non affonda
gli artigli
per non ferir la bellezza
del tuo viso e del tuo animo
è questa la sua debolezza.
Ed io valico i
monti
sino all’antro stregato
con la spada e il rancore
d’un cavaliere innamorato.
Ovunque tu sei
prigioniera
mi condurrà l’urlo del vento
che ascolta ogni tua lacrima
e soffia il cielo di tormento.
Briciole di
pane e di stelle
ad indicarmi il cammino
se avrò la morte o l’amore
che lo decida il destino.
Ma di spada e
rancore
io lotterò per salvarti
dall’idra dalle sette teste
che non intende lasciarti.
Tu vedrai
scorrere il sangue
osserverai la luna fuggire
che a vivere senza di te
io preferisco morire.
Ma se sarò il
vincitore
avrai ogni giorno che chiedi
che supplicante d’amore
mi prostrerò ai tuoi piedi.
N° 1625 - 17 settembre 2009
Il Custode
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