Sicché eccola
dunque
l’anima che mi offristi
la vedo nella trasparenza
dei tuoi pensieri taciuti
dentro le
parole nascoste
oramai troppo tardive.
Ho cercato nel
tuo sguardo
la scintilla della follia
quella che permette di vivere
sogni altrimenti agonizzanti
mi sono perso e sono deceduto
aspettando invano il tuo aiuto.
Ricordo
vagamente la notte
o forse era il buio dell’oblio
comunque fosse stavo bene
lo si leggeva nel mio sorriso
mi dissero che era solo pazzia
io pensavo invece al tuo amore.
Intanto la tua
pelle di vetro
mi consentiva di appurare
il vuoto dentro il tuo petto
dunque quel tonfo secco
era generato dalle mie lacrime
che implodevano sopra l’asfalto.
N° 2264 - 7 ottobre 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento