Non sono che
una presenza
soltanto il riflesso di un’ombra
che scivola nella tua mente
nel buio di questa notte
ma il dolore è consistente
quanto il sudore che piangi
cola giù dalla tua fronte
si ferma a baciarti le labbra.
Mi senti tra
le tue pareti
nell’angolo più tenebroso
di questa tua piccola stanza
nella quale tu ti consumi
mi cerchi ma ti sono accanto
con lo sguardo di chi ha perduto
non sono il sogno che sogni
ma un ricordo che hai calpestato.
Sopra le tue
lenzuola arruffate
è rimasto un po’ del mio seme
e genera rimorso e rimpianto
abortisce tutto il mio amore
quelle voci oltre i tuoi vetri
fanno anch’esse parte dell’incubo
dentro il quale ti sei insinuata
mentre io ti tendevo la mano.
E pare
sollevarsi la brezza
che sale dal tuo pavimento
ma non è che il mio sospiro
diretto verso il tuo cuore
per preservare i suoi battiti
adesso il solo richiamo
sul sentiero di quell’universo
nel quale ho smarrito la vita.
N° 2392 - 2 febbraio 2013
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento