Io non riesco
a sentirti
il tuo dolore violento
si infrange alle pareti
della mia mente insensibile
ed il tuo viso stupendo
appare un ritratto sbiadito
intaccato dalle stagioni
piagato dal mio silenzio.
E seppure ti
osservo
la tua richiesta d’aiuto
svanisce nel cielo plumbeo
nella direzione opposta
a dove volge il mio sguardo
e tu continui a cercarmi
tu perseveri a parlarmi
come chi spreca i suoi giorni.
Adesso mi
parli d’amore
come fosse una cosa immensa
le tue labbra scintillano
i tuoi occhi mi biasimano
e se ti avessi nel cuore
supplicherei il tuo perdono
ma ti allontano dai miei passi
per non rubarti la vita.
N° 1483 - 12 aprile 2009
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento