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lunedì 31 marzo 2014

MI RAMMENTO

Ed io mi rammento
quei calcinacci di stelle
in volo come libellule
sulle antiche onde del lago
fino all’arrivo del vento
ad incresparne le acque
come disegni di un folle
sopra uno specchio smeraldo.

Ed una luna impegnata
a circuire la notte solitaria
meretrice dal viso splendente
sotto il cerone e le lacrime
come un lupo sopra la rupe
intonava una struggente melodia
che aveva composta per caso
sul pentagramma delle montagne.

Ed un sentiero di fango
divorava ogni mio sassolino
come fosse un drago affamato
di carezze e di comprensione
eppure quella era l’unica strada
che io potessi percorrere
chissà dove mai conduceva?
Questo il grillo non me lo rivelò.

Ed un tappeto di funghi e more
dai vapori allucinogeni
io avevo tagliato le funi
che tenevano legate le tenebre
solo, comunque molto sereno
il serpente tentò di tentarmi
io mi smarrii ad ascoltarlo
e non seppi più come tornare.

  N° 2492 - 25 aprile 2013

                                                 Il Custode

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