nel tuo inutile peregrinare
giungerai fino a me
alla mia sinistra dimora
ed avrai lacrime vane
che dinnanzi al mio sguardo
come ribollenti maree
consumeranno il tuo corpo.
Io avrò mia la
tua anima
oscuro fondo del Nilo
e quel tuo cuore che dice
battiti sempre più intensi
che formano echi distanti
e vagano come impazziti
tra gli anfratti degli inferi
il magma e la solitudine.
Dacché ritorno
ai sentieri
risuscitato da Iside
che ricompose le mie membra
da Seth sparse per le terre
io mi riprendo il mio posto
sul trono dell’oltretomba
e lascio che Anubis sorvegli
l’ingresso al regno dei morti.
Tu, pasto per
gli scarabei
percorri i tuoi ultimi passi
non serve guardarsi alle spalle
poiché il portale è oramai chiuso
affronta la tua dipartita
impavido come mai ti dimostrasti
mutare il tuo destino è utopia
adesso appartieni ad Osiride.
N° 2587 - 27 luglio 2013
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento