ed i suoi sentieri infuocati
dove nelle pozze di lava
si contorcono i dannati.
Io che un
tempo fui angelo
dentro l’oblio del paradiso
aguzzino leale nonché fedele
di quel Dio che mi ha deriso.
Adesso regno
da buon sovrano
sopra il trono degli inferi
tra colline di zolfo e di cenere
all’ombra di avvizziti alberi.
E con tenacia
io contrasto
l’ipocrisia della religione
che con promesse mirabolanti
dirige l’uomo all’aberrazione.
Sicché i miei
detrattori
mi dicono Re della menzogna
e mi dipingono al creato
quale prole di una carogna.
Ma giungerà il
giudizio estremo
e la verità verrà rivelata
ed io, demone, sarò riscattato
la ricompensa, avrò, adeguata.
Quella di
scacciare l’Iddio
dalla Corona che ha usurpato
che governa con il terrore
e con la fandonia del peccato.
N° 2635 - 9 settembre 2013
Il Custode
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