Translate

martedì 3 dicembre 2013

GRIDO DI DONNA

Nel cuore mio reco
spine e poi cicatrici
fotogrammi della violenza
che sfoghi su di me
tu, vile nel colpirmi
nelle carni e nella dignità.

Codardo dinanzi alla vita
mietitore di sentimenti
con la falce affilata
della tua mano possente
che impatta il mio viso
sfregia il mio corpo di donna.

Io sono alla tua mercé
talmente debole per reagire
che salvarmi è un’utopia
da quando ti appartengo
nel labirinto della mente
nel mio fisico martoriato.

Ma tu avevi promesso
parole che erano melodia
ed io mi sentivo al sicuro
tra quelle tue braccia
che adesso mi spaventano
che mi fanno del male.

Sono lacrime e sangue
le gemme che sbocciano
dalle mie labbra di porpora
dai miei occhi tumefatti
però le ferite guariranno
tranne quelle dell’anima.

E nel cuore mio reco
spine e ancora cicatrici
l’odio oramai profondo
evocato dalla tua presenza
tra le piaghe del mio tormento
dalle quali supplico aiuto.

  N° 1805 - 27 marzo 2011

                                                  Il Custode

Nessun commento:

Posta un commento