voi anime dannate
ch’io traghettar vi debbo
tra acque bollenti e adirate
fino a dove dell’ade
si ergono i portali
ed il demonio attende
le vostre spoglie mortali.
Tra lacrime e
sospiri
che s’alzano nel cielo
pietà io non vi accordo
del pentimento menzognero
venite alla mia barca
nascosta da nebbie e terrore
per rendere il viaggio ultimo
più spettrale ancora.
Venite che io
vi conduco
o figli del peccato
verso l’oblio imperituro
dove il fio verrà espiato
ed il nome mio, Caronte
voi supplicate invano
mentre remo silente e impassibile
‘ché nulla ho io d’umano.
N° 1751 - 16 gennaio 2011
Il Custode
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