Io adesso
abdico
e rifiuto ogni suono
ogni singolo fruscio
che percuote l’udito
questo silenzio fragile
ha la sua sacralità
se solo si infrangesse
parrebbe una tragedia.
Mi perdo in me
stesso
ed ascolto i ricordi
quelli nati per caso
che io non ricordavo
adesso sono disegni
ombre di tenebre oscure
la mia vista si adegua
vede ciò che può sognare.
Però c’è
questa brezza
io la imploro di tacere
di non spezzare l’incantesimo
il mio viaggio verso il nulla
io sto bene in questo posto
nel mio mondo artificiale
e non sento più la vita
e non provo alcun dolore.
N° 2187 - 3 agosto 2012
Il Custode
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