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martedì 1 ottobre 2013

GELSMIN SI SCUSA

In un sacchetto ha raccolto
conchiglie d’ogni colore
dopo le ha seminate
nel suo giardino di sabbia
spostando con molta cura
i granchi troppo curiosi
e supplicando i gabbiani
di non alzare la voce.

In seguito, a piedi nudi
bagnati di lacrime e mare
e mille cerchi concentrici
per ogni salto nell’acqua
come una bimba che gioca
come fosse folle d’amore
lei si lascia baciare dal vento
che soffia distratto e leggero.

La sua pelle scintilla
al tocco della salsedine
e lei sotto i pini marittimi
cerca ombra e ristoro
ma, dispettose le api
la vanno sempre a cercare
per sussurrarle impacciate
la loro ammirazione.

E raccoglie stelle marine
da consegnare alla notte
ma la luna sorride
di quel dolcissimo equivoco
allora lei arrossisce
dopo ritorna a sognare
tra i tronchi sopra la spiaggia
le pietre fatte di vetro.

E mentre il giorno tramonta
la sera le fa un inchino
e le falene e le lucciole
si contendono il suo sorriso
lei sospira la sua vita
con un leggero imbarazzo
infine Gelsmin si scusa
per la sua immensa bellezza.

  N° 2011 - 15 marzo 2012

                                                 Il Custode

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