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martedì 31 dicembre 2013

ERAVAMO PENSIERI

Eravamo pensieri
intrecciati e legati
alle funi resistenti
dei nostri destini
mani strette con forza
ad un aquilone
con saggezza e incoscienza
per scalare il cielo
e narrare le nostre vite
alle stelle insolenti
mutevoli nello sguardo
coerenti nei loro cuori.
                             
Adesso siamo sospiri
di evaporata passione
riflessi che danzano
sulle labbra della luna
con le rughe sottili
con le quali, il tempo
ha disegnato i nostri visi
e l’aquilone è volato
ma le stelle insolenti
dallo sguardo mutevole
ci carezzano lievi
e ci rammentano
che siamo ancora l’amore.

  N° 1563 - 2 luglio 2009

                                                Il Custode

DEDICATA A TE

Tu sembri così minuscola
una goccia nell’oceano
eppure sei l’universo
il senso della mia vita
io frugo dentro lo zaino
e trovo il tuo profilo.

Sulla punta delle mie dita
il profumo del tuo sangue
lo porto alle mie labbra
per averti nel mio palato
intanto il cuore sussulta
al tuo ennesimo sospiro.

E t’amo che sembro distratto
ma sono confuso di te
smarrito dentro il tuo viso
e non rammento il mio nome
lo cerco nel tuo respiro
è questo a rendermi vivo.

Mi insinuo nello specchio
ed osservo la tua immagine
impressa nelle mie pupille
scivolata nella mia anima
io non credevo all’amore
ma credo ancora in te.

  N° 2200 - 15 agosto 2012

                                                   Il Custode

CATTIVO

Io sono cattivo
sono una creatura bastarda
perché i tuoi occhi morenti
mi fanno sentire vivo
allora ti uccido più volte
fino a raggiungere l’estasi.

Io sono malvagio
sono un demone immondo
e si sprigionano fiamme
dal ghiaccio della tua anima
fuoco che io alimento
per poi sentirmi sovrano.

Io sono crudele
sono un padrone sadico
e la cera di mille candele
io la verso sulla tua pelle
ed ogni fremito che vedo
diventa una scossa sublime.

Io sono insensibile
sono un taciturno rapace
gli artigli sopra il tuo cuore
per prepararmi al banchetto
mi nutro davanti al tuo sguardo
mentre tu ancora respiri.

Io sono dannato
sono un meticoloso carnefice
e spingo più a fondo che posso
la lama dentro il tuo petto
seppure non riesco a capire
perché piango mentre tu muori.

  N° 1987 - 27 febbraio 2012

                                                       Il Custode

BIANCANEVE E' MORTA

Lei adesso riposa
tra le bacche e i cespugli
tra cerbiatti sconvolti
e disperati conigli.

La rimpiange la strega
e la piangono i nani
le favole e le carezze
sono ricordi lontani.

L’assassino è svanito
ha preso ciò che ha voluto
il suo corpo di raso
il suo destino derubato.

Nel castello del regno
il principe non si dà pace
gelo pungente nel cuore
dolore che arde come brace.

Oltre i monti e le valli
s’alza il soffio del vento
respiro di tragica rabbia
mistura di nenia e lamento.

E viaggia l’intera contea
sfiora discreto ogni porta
per annunciare ai villani
che Biancaneve è morta.

  N° 1539 - 5 giugno 2009

                                                 Il Custode

ALICE E' CRESCIUTA

Il bianconiglio agonizzava
dentro una pozza di sangue
mentre stretto fra i denti
mordeva il suo sesso evirato
l’orologio nel suo taschino
si fermò nel momento del tea.
                    
Poco distante, in mezzo al patio
sopra una tavola imbandita
la testa del cappellaio matto
faceva bella mostra di sé
dentro un vassoio di argento
tra leccornie e dolciumi.

E senza coda né più lingua
infilzata ad uno stuzzicadenti
giaceva tra l’erba la lucertola
un girasole le faceva da ombrello
la riparava dal pianto dei grilli
dalla rugiada sopra le foglie.

Poi impiccato ad un cespuglio
con il tubo del suo narghilè
pendeva e dondolava il bruco blu
maestro di odiosi monosillabi
e non poté diventare farfalla
ma cibo per ragni di passaggio.

Bastò allora un solo attimo
che però gli risultò fatale
quando il gatto del Cheshire
commise l’errore di farsi vedere
ora non è che carne putrida
alla mercé di tutti gli sguardi.

Toccò per ultima alla regina
che ebbe il cuore tranciato di netto
lei, manichino sopra il suo trono
pareva quasi che dormisse beata
se non fosse per suo il respiro
che volava incontro alle nuvole.

La dolce bambina adesso sorride
mentre gioca con il suo pugnale
ha varcato ancora lo specchio
però con nuovi desideri nell’anima
figlia di un demone ed una strega
Alice non ha più bisogno di fiabe.

  N° 2164 - 17 luglio 2012

                                                Il Custode

lunedì 30 dicembre 2013

VIANDANTI

Non siamo che viandanti
dei vagabondi della vita
e migriamo come le rondini
per sfuggire l’inverno
per nasconderci al dolore.

Le pezze sui nostri vestiti
non sono altro che lacrime
sono gli amori sprecati
i cuori sgualciti dall’usura
e buttati via come rifiuti.

Parole simili a vele spiegate
che si gonfiano al vento
dopo crollano come macigni
giunchi che paiono spezzarsi
al primo accenno di tempesta.

Buche colme dei fallimenti
e le ruote ci si impantanano
i nostri passi si fanno pesanti
così non rimane che la caduta
in ginocchio come chi muore.

Non siamo che viandanti
nessuna bussola da consultare
né alcuna stella da seguire
sorriso amaro verso il futuro
intanto che il viaggio finisce.

  N° 1923 - 16 gennaio 2012

                                                      Il Custode

UN MISANTROPO

Io odio a morte
e disprezzo chiunque
la mia vita è fasulla
un’esistenza artificiale
e per rabbia e per invidia
io sputo veleno
tengo la gente a distanza
dalla mia inutilità.

E rinnego l’amore
io sono talmente egoista
da non potere accettare
di vedere individui
felici d’avermi accanto
stupidi baci ed effusioni
non sono che tempo sprecato
un sentimento che aborro.

Io sono un reietto
sono così preso di me
da provare enorme fastidio
al cospetto degli altri
ed ogni cosa mi irrita
le voci che sono tuoni
gli sguardi spine appuntite
le carezze sembrano graffi.

Però la mia solitudine
è una condanna all’ergastolo
che quantunque io lo neghi
il mio dolore è imponente
mentre cammino carponi
dentro questa mia gabbia
e non riesco a spezzare
le sbarre della mia insofferenza.

  N° 2097 - 25 maggio 2012

                                                      Il custode

TI OSSERVO MORIRE

Distratta e confusa
tra il riflesso e i colori dell'arcobaleno
la tua ombra 
s'impone davanti a me
e tu cammini lenta e vuota
tra mille persone
senza sorriso
e senza sentimenti apparenti.

Io rimango da solo
con la mia mano 
tesa inutilmente
e le mie ferite
che non si chiuderanno mai.

Allora mi domando spesso
se questo mondo è sbagliato per me
o se io 
sono sbagliato per questo mondo.

E distratto e confuso
tra le lapidi e le croci
di questo mio cimitero-dimora
ti osservo morire
insieme a mille persone
senza sorriso
e senza sentimenti apparenti.

  814 - 27 settembre 1988

                                                Il Custode

SCRIVIMI DALL'OBLIO

Scrivimi dall’oblio
dei tuoi pensieri screziati
dalle stigmate luminescenti
nella brezza dei tuoi sospiri
e dipingimi le tue braccia
tese nel buio a cercarmi
poiché se è questa la fine
non la pensavo così dolce
riflesso che saetta veloce
e poi veloce si perde
tra bolle che racchiudono i ricordi
ed esplodono in dignitoso silenzio.

Scrivimi ciò che hai pianto
tra lacrime di gelida notte
un amaro bacio dell’addio
aggrappato alle tue rughe
e narrami il tuo sorriso
teso a riportarmi alla vita
poiché io non volevo morire
ma nascere non mi ha mai appagato
una scintilla in balìa della tempesta
sepolta da una coltre di cenere
e la cenere volava nel cielo plumbeo
a cercare speranze svanite.

  N° 1699 - 30 gennaio 2010

                                                      Il Custode

RIMORSO DEL MASAI

Le mani mi sudano
sotto il sole cocente
però stringo la lancia
mordo paziente l’attesa
e tra le spighe dorate
accarezzate dal vento
io sento il tuo ruggito
nel silenzio della savana.

Tu ti confondi con l’erba
ma io riesco a scrutarti
sei un imponente felino
un incontrastato sovrano
ucciderti non mi appaga
però ho questa mia vita
che io devo preservare
dalla tua fame di me.

Il mio odore selvatico
raggiunge le tue narici
adesso sollevi il tuo capo
respiri il cielo a sorsi
non mi posso nascondere
sono costretto ad affrontarti
ma sarà una epica lotta
di duellanti che si rispettano.

Come in balìa di una danza
i movimenti rallentano
passi felpati ed indecisi
occhi inchiodati negli occhi
ti concedo la prima mossa
mentre io studio il terreno
e vedo quant’è la distanza
che l’arma deve percorrere.

Sei un imponente felino
un incontrastato sovrano
ma vivi di solo istinto
azioni imparate da cucciolo
tu spicchi un balzo maestoso
diretto alla mia immagine
la lancia ti viene a cercare
si infrange dentro il tuo petto.

Hai uno sguardo sorpreso
mentre il tuo cuore si cheta
battito di tamburo che scema
lascia un’eco nella foresta
adesso io ti sono vicino
osservo il tuo sangue che brilla
tu muori però mi perdoni
ed io ne sono mortificato.

  N° 2114 - 6 giugno 2012

                                                Il Custode

domenica 29 dicembre 2013

PETALI E PAROLE

Tra le pagine del libro
sulle parole che ho scritto
e che parlano di te
profumano ancora i petali
come fu nella tua stanza
com’era sopra la tua pelle.

Il tempo è stato clemente
ne ha preservato la bellezza
rosso porpora e quasi di seta
delicati quanto l’amore
che pare oramai infranto
sembra svanito nell’aria.

Io conservo ancora i petali
che raccolsi dal mio zaino
a due passi dal cuscino
in cui posava il tuo bel viso
così fu nella tua stanza
così era per il tuo corpo.

Il tempo è stato tiranno
ma ha lasciato il tuo ricordo
rosso sangue e quasi mortale
agonizzante quanto l’amore
che pare oramai distante
sembra svanito nel nulla.

  N° 2128 - 15 giugno 2012

                                                   Il Custode

OMBRA DI UN MIRAGGIO

Con i modi garbati
ecco che tu arrivi
ed in punta di piedi
percorri il mio cuore
sicché io lo percepisco
il tuo sospiro leggero
simile ad una frustata
sopra la mia schiena
in cima alle mie labbra.

Tu mi manchi
ogni volta in cui
rivolgi altrove lo sguardo
ovunque mi è impossibile
vedere i tuoi occhi
quasi fosse la notte
senza più alcuna stella
la battigia arida ed orfana
del bacio della risacca.

Allora io ti amo
e per non dimenticarlo
lo ricamo e lo rammendo
nelle pezze dell’anima
e si coagula la mente
poi tramuta in follia
l’assurdità di un amore
scritto in caratteri gotici
sul solco della mia pelle.

L’ombra di un miraggio
è l’eco del tuo profumo
il desiderio dell’assetato
nel deserto sconfinato
tra le dune dei tuoi seni
ma l’ansia di smarrirmi
mi colpisce e mi affonda
io mi aggrappo al tuo profilo
per emergere dal baratro.

  N° 1826 - 4 maggio 2011

                                                  Il Custode

NELLA CAVERNA

Chiuso nell’antro
di quella caverna
nessun battito di sole
né baci di galaverna
al buio che rimbalzava
dentro ogni anfratto
luce tenue di candele
passione calda al tatto.

E lui studiava in segreto
analizzava i suoi dati
lavorava al suo progetto
strappava i conti sbagliati
e riprendeva gli studi
con finalità definita
vederla presto arrivare
e conquistarne la vita.

Chiuso nell’antro
lui passava il suo tempo
nessun’onda di pioggia
né carezza di vento
al buio che si insinuava
e sedeva sul tavolo
pettinando i suoi fogli
delicato come il diavolo.

E lei entrò all’improvviso
dove lui si struggeva
per averla negli occhi
come da sempre sognava
e scoprì la pozione
per ottenere il suo cuore
niente formule o numeri
ma soltanto l’amore.

  N° 1268 - 6 ottobre 2008

                                                  Il Custode

MATER TENEBRARUM

Avvolgimi l’anima
e dopo guidami
nel nucleo della notte
alle spalle della luna
dove il profumo
di stelle sbarazzine
si fa intenso
ed i miei occhi
come quelli di un gatto
ritrovano la strada
nel buio profondo
della pace e del silenzio.

Tendimi la mano
e dopo conducimi
nella dolcezza oscura
della tua carezza
di pece e di perdizione
fin dove odo le voci
di chi ho amato davvero
oppure ho amato nel sogno
e nel mio cuore lesionato
danzano e sorridono
come ci fossero ancora
come ci fossero sempre.

Abbracciami con passione
madre di tutte le tenebre
ed io non scivolerò
tra le gelide onde
della disperazione tentatrice
e seduto sulle tue ali
di falena o di pipistrello
sorvolerò la mia vita
riflesso oramai distante
ma che si aggrappa con forza
alle voci di chi amo da sempre
il ricordo di chi ho amato davvero.

  N° 1488 - 18 aprile 2009

                                                  Il Custode

LA FATA

Dondola nel vento
e si lascia cullare
il suo sorriso risplende
sopra foglie sbiadite
che sospirano frasi
lette sopra la sabbia
e lei dondola nel vento
a due passi dal mare.

Il suo volo è leggiadro
tra conchiglie mansuete
ferme sulla battigia
a ricamare le stelle
il suo viso è soave
sotto i raggi di luna
baci di latte e cotone
come chi ama da sempre.

Dondola ed intanto canta
perché la vita è stupenda
tra le valli e l’oceano
e delfini ed elfi curiosi
oggi è il tempo dei sogni
ed i sogni sembrano veri
dentro la notte che scende
ad ammirare la fata.

  N° 1687 - 4 gennaio 2010

                                                   Il Custode

sabato 28 dicembre 2013

IL CONVENTO

Oltre il sentiero d’anime perdute
adagiato sulla collina morente
il convento pare resti in attesa
ghigno sinistro la luce dei lampi
grida di spettri dalle segrete
le streghe che furono arse sul rogo
in questa notte di tempesta
lacrime di pioggia simili a sangue
dal cielo plumbeo percosso dai tuoni
s’infrangono sopra i tetti d’ardesia.

Risuona la eco nella tua stanza
del portone che vibra ai miei colpi
col candelabro tu illumini i passi
la fiamma sembra carezzare il tuo viso
lasciami entrare, figlia del Signore
dona conforto a questo viandante
e la mia voce simile ad un graffio
occlude ai tuoi occhi il mio vero aspetto
la tua vestaglia non è sufficiente
a celare il tuo corpo stupendo.

Ho sete del latte dentro i tuoi seni
voglio smarrirmi tra i tuoi capelli
ed una corte di folletti eccitati
lascia una scia di acido e bava
io ti ho irretita, figlia del Signore
adesso sei preda d’ogni mio bacio
mentre esplode l’ira del tuo dio
ora che ho violato il suo tempio
tu mi appartieni e giaci languida
i tuoi sensi fremono per la lussuria.

Il mio respiro è brezza d’inferno
che incenerisce le tue parole
la tua espressione di estremo piacere
si tramuta in dolore e stupore
adesso che io affondo gli artigli
e con violenza estirpo il tuo cuore
figlio di eretico, fratello di demone
giunto soltanto per una vendetta
per ogni strega che fu arsa sul rogo
e finalmente adesso brucia, il convento.

  N° 1879 - 12 novembre 2011

                                                          Il Custode