Io so che tu sei là
da qualche parte, nel buio
come una tigre in agguato
che attende la sua preda
fottuto e bastardo carnefice
divoratore di anime
innocenti
la cui unica colpa
è quella
di incrociare i
tuoi passi.
Che tu sia maledetto
occhi di tenebra
e cuore di dirupo profondo
per tutto l’orrore
che tu riesci a tollerare
ed il dolore incurabile
che la tua mente allucinata
non smette mai di generare.
Immondo verme che si nutre
dell’ultimo anelito di vita
dispensato da coloro che
uccidi
io auspico per te la
sofferenza
che giunga lenta ed
inesorabile
poiché non esiste la
giustizia divina
mentre quella creata
dall’uomo
ha purtroppo mostrato
il suo
fallimento.
N° 1000 - 10 marzo 2008
Il Custode
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