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lunedì 7 ottobre 2013

KATANA

D’acciaio e di sangue
il tuo cuore si apre
e non ha più segreti
sotto un sole distratto
il tuo respiro esplode
e prende la via della fuga
decine di frammenti
come uccelli oramai liberi
che scappano dalla gabbia
per incontrare il cielo
e tu tenti di afferrarli
tu cerchi di ricomporli
ma scivoli sul tuo sangue
e non riesci ad alzarti.

Chissà se era mai questa
la morte che hai immaginato?
La primavera si risveglia
all’interno di questa vallata
ed il tacito sospiro del vento
accarezza i fili d’erba
si scontra con il tuo viso
e ne percorre le gote
dopo afferra le tue lacrime
da tramutare in rugiada
una goccia per ogni fiore
nettare sopra ogni foglia
intanto i ciliegi ti guardano
e danzano la tua dipartita.

La mia katana risplende
tu, rispettoso, la osservi
sei stato un buon avversario
ucciderti è stato un onore
ai piedi delle colline
il polline dei fiori di pesco
giunge per darti un saluto
a sussurrarti parole d’amore
tu conoscevi il tuo karma
e adesso riponi la rabbia
sotto un sole che è pigro
il tuo destino si ferma
intanto i salici piangono
in rispetto alla tua dipartita.

  N° 1894 - 1 dicembre 2011

                                                      Il custode

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