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giovedì 10 ottobre 2013

E VISSERO INSIEME...

C’era una dolce contea
e si stagliava un castello
dall’alto della scogliera
guardava il mare intero.

Si destò la principessa
al primo bacio del principe
tra le farfalle e i fringuelli
ma che quadretto idilliaco!

Sopra un giaciglio di marmo
letto di rose e ghirlande
la promessa d’amore eterno
la si leggeva negli occhi.

Fu un matrimonio sfarzoso
sopra la sabbia bollente
e tra le onde e l’oceano
sospiravano delfini e sirene.

Bianche colombe in volo
le lacrime della regina
al primo bacio del principe
sopra le labbra di porpora.

Dopo scese il sipario
e nacque passione notturna
così loro vissero insieme
sempre felici e contenti.

Ma trascorsero i lustri
sulla contea sonnacchiosa
la vita divenne un capriccio
uno specchio che si incrinava.

Appassirono rose e ghirlande
tacquero sirene e fringuelli
ed il cielo divenne plumbeo
in balìa d’un cattivo presagio.

I dotti che vivevano a corte
ponderarono ogni ragione
per spiegare al re affranto
il tramonto di quella passione.

E la colpa ben presto ricadde
sulla strega della pianura
quasi che, per invidia o gelosia
avesse scagliato un sortilegio.

Allora marciarono le armate
e tutto per una sola donna
che innocente ebbe a morire
arsa sopra un rogo da farsa.

Ma non germogliarono sorrisi
i cuori non tornarono a battere
e lo specchio che si incrinava
di colpo implose e si infranse.

Sferzato il mare dalla pioggia
morenti al suolo le farfalle
il paesaggio un tempo poetico
divenne antro di inferno.

Si distanziarono le labbra
dimenticando baci e sospiri
le palpebre simili al sipario
calarono a coprire gli occhi.

Non ci fu nessuno da incolpare
né incantesimi da spezzare
forse, molto più semplicemente
era soltanto finito l’amore.

  N° 2077 - 6 maggio 2012

                                           Il Custode

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