Ho cercato di
evitare
i tuoi occhi di tenebra
di screziato alabastro
ma debole ed egoista
come sa essere un uomo
io mi sono arreso
al tocco delle tue mani
carezza di raso stridente
brivido di gelida notte.
Adesso lo
ascolto arrivare
il tuo bacio che scende
violento eppure dolcissimo
e non dà più alcuna tregua
alla mia pelle di insetto morente
al mio cuore di mosca
il mio sguardo di falena.
E la tua tela
mi avvolge
ed io non ho più paura
ipnotizzato e mesmerizzato
accetto qualsiasi destino
e divento il tuo pasto d’amore
e muoio e rinasco ogni volta
fra le tue braccia di ragno
sensazione che implode nell’anima
e che voglio sentire ancora.
N° 1565 - 4 luglio 2009
Il Custode
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