Sopra i muri
dipinti
dalla bava del sole
tratteggiato col sangue
vi è un messaggio d’amore.
E s’arrampica l’edera
ne diventa la cornice
per addolcire le lacrime
di quell’anima infelice.
Tra le foglie
assopite
sopra il manto dei prati
di quel parco, dimora
di drogati e sbandati.
Sale il canto dei grilli
nel sospiro del vento
che, mentre urta gli anfratti
si trasforma in lamento.
Fiori di fine
estate
impettiti ed alteri
di nascosto lo scrutano
per rubargli i pensieri.
Tra siringhe e rifiuti
lui contempla un dolore
che gli passa vicino
a due spanne dal cuore.
Dopo arriva il
tramonto
a portar via quel viso
di una donna perduta
dentro un sogno reciso.
Con l’evanescente profilo
di una storia sbiadita
e s’è concluso l’amore
però continua la vita.
N° 1866 - 19 settembre 2011
Il Custode
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