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martedì 4 marzo 2014

TORQUEMADA

Quale piacevole soddisfazione
vederle prostrarsi ai miei piedi
a supplicare una pietà vana
che io non ho mai conosciuto
e non ne comprendo il significato.

Di certo sono stato molto abile
ad inventare la fiaba del maligno
per accusarle di stregoneria
ed infliggere loro torture tremende
fino all’estremo supplizio del rogo.

E gli ho ingannati tutti quanti
quei bigotti dal cervello minuto
facendomi scudo di un Dio inesistente
affinché pendessero dalle mie labbra
e non vedessero la mia pazzia.

Ma dalle tetre celle del castello
le urla echeggiano tragiche e vane
ad alimentare il mio sadismo
la mia sete di sangue innocente
come vino che inebria la mia malvagità.

E per ultimo coltivo con orgoglio
l’immagine che lascerò ai posteri
non quella di un folle persecutore
ma uomo integerrimo dalla fede profonda
che ha saputo fermare il demonio.

  N° 1107 - 3 giugno 2008

                                                 Il Custode

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