Sono entrati
nella città
nascosti dentro i carri armati
adesso calpestano le strade
come fossero ad una parata
ma questa è la nostra terra
il nostro cielo in primavera.
Jan ha già
pagato
l’invasione delle truppe sovietiche
quando si è diretto al tramonto
non sapeva chi e come salutare
allora ha teso la mano alle nuvole
ha mormorato soltanto: “Heil Stalin!”
Quelli
affrontano i nostri giovani
puntandoli con i kalashnikov
e Praga brucia sotto i proiettili
che i cartelli non sanno fermare
sicché io vedo, mischiato alla folla
le persone piangere, cadere e morire.
Miseri e
fragili cuori boemi
traditi oltremodo dal patto polacco!
I comunisti ci deridono
con l’arroganza di chi è robusto
l’Europa ha distrutto il nazismo
per creare dei nuovi aguzzini.
È la storia
che si ripete
l’oppresso che diventa oppressore
dopo si mescola alla nostra gente
con l’aria di un padre severo
che pare indisposto a perdonare
il nostro desiderio di libertà.
N° 2617 - 22 agosto 2013
Il Custode
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