Nero e profondo
fragile voragine
sotto i miei passi
e si frantuma
per divorarmi l’anima.
Pareti frastagliate
di ferite e di dolore
che mi urtano
e dilaniano le mie carni
e guarisco e mi ferisco
ancora.
Baratro senza termine
sicché continuo a cadere
in balìa del nulla
tra le braccia dell’oblio
spinto giù dalle mie ombre.
E non c’è alcuna speranza
perduto nell’oscurità
nell’attesa della fine
ed è nero e profondo
il mio cuore.
N° 1191 - 6 agosto 2008
Il Custode
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