Sguardo di
pietra grezza
rigor mortis nel cuore
lei, in cima al dirupo
attende l’arrivo del vento
vento di tempesta nascente
sopra il quale salire.
Nera in fondo
all’animo
otre di pece ed inferno
passa un amore ancora
distante dalle sue mani
e scorre talmente veloce
che il solo respiro fa male.
E racconta la
chiromante
del suo destino contorto
la sfera riflette lacrime
pianto di stelle gelose
lei, sempre dentro la notte
che la luna se n’è innamorata.
Chinano verso
l’asfalto
gli occhi, bugiarde falene
per occultare alla vista
la luce della sua menzogna
nel campo in cui ha seminato
crescono solo piante di sterco.
Lei, sotto
l’enorme peso
delle ruote che la calpestano
che sovrastano la carrozzella
legge di causa ed effetto
di una vita alla deriva
verso un sogno che è utopia.
N° 2148 - 3 luglio 2012
Il Custode
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