Venite a
salvarmi
dal freddo e dal buio
del mio giaciglio di terra
affinché io possa narrare
alle stelle e alla luna
come mi hanno ammazzata
seppellita sotto la neve
nell’autunno di Russia.
Bolscevichi di
rabbioso delirio
sangue di odio negli occhi
in una notte di ottobre
mi hanno bruciato le ali
mi hanno gridato parole
troppo volgari da ripetere
come se i mali del mondo
dipendessero solo da me.
Venite a
vedere
ciò che resta di me
del mio corpo acerbo
eppure già tanto bello
il fascino sopra il mio viso
la seta dei miei capelli
polvere d’ossa e d’argilla
modellata dai vermi.
Ma mi piaceva
davvero
la mia vita di corte
a disegnare giri di valzer
a carezzare le siepi
adesso è tutto finito
nel mio giaciglio di terra
da dove attendo di svelare
il falso mito di Anastasia.
N° 1560 - 26 giugno 2009
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento