Ho intrecciato
un anello
fatto di fili di erba
infuso di rosa selvatica
soltanto per la mia musa.
Adesso attendo
il momento
di recarlo al suo dito
ma non è che il pretesto
per sfiorare la sua mano.
Ho costruito
parole
rubate a voci dolcissime
perché pretendo il meglio
e tutto per la mia musa.
Schegge di
buio intenso
il resto non conta davvero
come luce ho i suoi occhi
il profumo della sua pelle.
Ho annusato le
acque
nel lago alle fornaci
affinché fosse mio
il dolore della mia musa.
E lucci sopra
le ninfee
come voraci piranha
a divorare ogni lacrima
ogni suo pensiero cattivo.
Ho affilato un
ago
per tatuare sulla mia spalla
quel suo viso bellissimo
l’amore per la mia musa.
Adesso sguaino
la spada
uccido drago e grifone
per averla fra le mie braccia
e non soltanto nel cuore.
N° 2038 - 2 aprile 2012
Il Custode