Ti racconto la
storia
di quel mio primo amore
che divenne stella nel cielo
e poi un ricordo struggente
ti racconto il suo viso
pallido come fosse la luna
mentre la sua vita cercava
mondi migliori in cui vivere.
La ragazza
dentro una vasca
a galleggiare nel sangue
che nemmeno le mie lacrime
furono in grado di fermare
un dolore talmente vasto
per quei miei diciassette anni
ovunque muovessi i miei passi
non c’era posto in cui restare.
Ti racconto la
notte
in cui spensi i miei sogni
che mi conducevano sempre
dove echeggiava la sua voce
e le pastiglie ed il vino
per migrare molto lontano
ma mi riportarono indietro
ed ancora li maledico.
Fino alle
coste anglosassoni
per poterla dimenticare
ma ogni sussurro di brezza
mi riconduceva a quella stanza
in cui i suoi occhi spalancati
sembravano chiedermi perdono
la ragazza dentro una vasca
ed il mio sorriso sul pavimento.
N° 1967 - 12 febbraio 2012
Il Custode
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