Vedo i tuoi
occhi
predatori nelle tenebre
lame di luce
che mi sfiorano la pelle
scompigliano i capelli
e dopo si fermano
sul profilo delle labbra.
Poi è la tua
lingua
una ruvida carezza
dentro la mia bocca
il gusto afrodisiaco
del sale e della passione
stilettate di confusione
attraversano il mio cervello.
Sento le tue
dita
leggero volo di farfalle
dopo artigli d’unghie insolenti
sul petto e sopra il ventre
il mio respiro si innalza
e poi tramuta in affanno
nel desiderio di te.
Ed eccomi,
infine
prigioniero senza scampo
nella gabbia del tuo corpo
nelle percosse dei tuoi baci
mentre ti osservo e ti amo
per avermi insegnato
un piacere tanto profondo.
N° 1793 - 16 marzo 2011
Il Custode
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