Trovo davvero
estasiante
il tuo sguardo elegante
persino in questo frangente
di dolore che pare profondo
la tua espressione eccitata
mi induce a non fermarmi.
Allora io
stringo le fibbie
ed i tuoi polsi arrossiscono
la benda sopra i tuoi occhi
ti reca dentro il mistero
tu non mi vedi arrivare
però impatti il mio respiro.
Ho mani di
carezza gelida
sui tuoi capezzoli eretti
la tua lingua ha un sussulto
e ti percorre le labbra
dopo si ferma ed indugia
ad annusare il mio sospiro.
Il tuo corpo è
bellissimo
incatenato a mezz’aria
i ferri che ti imprigionano
sono la tua costrizione
a spalancare le gambe
mostrarmi il tuo frutto sublime.
Tu attendevi
le mie dita
dentro il tuo solco proibito
ma è ghiaccio di lama tagliente
ad insinuarsi con insolenza
però adesso voglio sentirlo
il nettare tuo afrodisiaco.
Gemiti non più
aristocratici
adesso si fanno volgari
parole rubate al postribolo
urlate con voce scheggiata
e tu scopri quanto il piacere
sia un’onda che ti travolge.
Musica dal
tocco barocco
risuona nella mia stanza
adagio, poi sempre più mosso
siccome i colpi che io affondo
mentre mi aggrappo ansimando
sopra i tuoi morbidi glutei.
Odore di pelle
e metallo
che non può però prevaricare
il tuo intenso profumo
che tramuta in sapore selvaggio
sapore di orgasmo e libido
frammisto a sudore salato.
E fingo di non
ascoltare
l’ultima tua imprecazione
nell’apoteosi dell’estasi
io stesso mi sento confuso
e tu potresti quasi pensare
che ti ho voluta per amore.
Ed ecco, tu
ora sei libera
io non fermerò la tua fuga
ma la tua lingua persevera
e scivola sulle tue labbra
poi scende sotto il mio ventre
…sicché hai deciso di restare!
N° 2289 - 26 ottobre 2012
Il Custode
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