E’ un fiume in
piena
che scivola dalle vene
il sangue di grezzo rubino
forma cerchi sull’acqua
e si mescola alla fragranza
che emette il sapone da bagno.
Lei si
addormenta
pare serena e rassegnata
come chi ha combattuto
ma non avrebbe mai vinto.
Intanto la
mente si quieta
e cancella le antiche ombre
il sorriso dell’ultimo uomo
carta vetrata sopra lo sguardo
dopo chiodi e poi pugnalate
dentro il cuore che si indeboliva.
Maledetti
bambini
che frignano in strada!
Lei cerca di concentrarsi
per invocare un poco d’amore.
E l’anima è
come spugna
che assorbe soltanto dolore
l’uomo che ebbe a giocare
non può immaginare gli eventi
e seppure dovesse conoscerli
forse farebbe finta di nulla.
E dunque lei
muore
di una morte dolcissima
il crepuscolo si insinua con garbo
è un sipario sulla sua vista.
Sarà per
un’altra volta
magari alla prossima vita
che qualcuno le bacerà il viso
adoperando un bacio sincero
dopo le confesserà un ti amo
come sarà il ti amo per sempre.
Sarà quello
che non è stato
lei lo spera con dignità
ed ecco le tenebre immense
dopo, finalmente, la luce!
N° 2638 - 13 settembre 2013
Il Custode
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