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martedì 21 gennaio 2014

MELANIA E' FUGGITA

Adagiata sopra una ninfea
sulla superficie del lago
intanto si affacciano i lucci
forse per vederla passare
magari per darle un bacio
lieve e dolce sulla sua fronte
mentre la melodia delle rane
la culla nel suo lungo viaggio.

Frattanto si alzano in volo
libellule senza fissa dimora
sono armate di funi e pazienza
per insegnarle a volare
oltre quel muschio smeraldo
e verso un cielo cobalto.

Lei non si accorge di nulla
tanto il sonno è profondo
della carezza del sole rovente
né del gelo dentro le caverne
fra stalattiti che piangono
lacrime sopra le rocce
che rimbalzano e scintillano
come uno stormo di lucciole.

Nell’abbraccio del vento
che tramuta in tiepida brezza
e dopo avvolge con garbo
la sua pelle tinta di ambra
adesso sono le rondini
a prendersi cura di lei.

Intanto giunge la notte
ed ha un’aria imbronciata
mentre le falene dimenticano
di danzare intorno ai lampioni
ma quanto è vasto il parco!
Troppo per quella luna piena
allora le stelle si accoppiano
per darle una mano a brillare.

Eppure è sceso il crepuscolo
su quel suo cuore loquace
sicché Melania è fuggita
dove il silenzio è sovrano
ed ogni passo che ha percorso
non è stato altro che un sogno.

  N° 2499 - 3 maggio 2013

                                                  Il Custode

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