Adagiata sopra
una ninfea
sulla superficie del lago
intanto si affacciano i lucci
forse per vederla passare
magari per darle un bacio
lieve e dolce sulla sua fronte
mentre la melodia delle rane
la culla nel suo lungo viaggio.
Frattanto si
alzano in volo
libellule senza fissa dimora
sono armate di funi e pazienza
per insegnarle a volare
oltre quel muschio smeraldo
e verso un cielo cobalto.
Lei non si
accorge di nulla
tanto il sonno è profondo
della carezza del sole rovente
né del gelo dentro le caverne
fra stalattiti che piangono
lacrime sopra le rocce
che rimbalzano e scintillano
come uno stormo di lucciole.
Nell’abbraccio
del vento
che tramuta in tiepida brezza
e dopo avvolge con garbo
la sua pelle tinta di ambra
adesso sono le rondini
a prendersi cura di lei.
Intanto giunge
la notte
ed ha un’aria imbronciata
mentre le falene dimenticano
di danzare intorno ai lampioni
ma quanto è vasto il parco!
Troppo per quella luna piena
allora le stelle si accoppiano
per darle una mano a brillare.
Eppure è sceso
il crepuscolo
su quel suo cuore loquace
sicché Melania è fuggita
dove il silenzio è sovrano
ed ogni passo che ha percorso
non è stato altro che un sogno.
N° 2499 - 3 maggio 2013
Il Custode
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