in questa notte insolente
unta di stelle ghiacciate
dove la eco del tuo corpo
è il faro sullo scoglio
nell’oscurità del mare
ed il profumo agrodolce
di ogni tuo sospiro
è la brezza violenta
che increspa le onde
e carezza i miei sensi.
Trucca le tue
labbra
di lussuria e di passione
come tu fossi scultrice
che modella l’argilla
quasi quanto il poeta
che mescola versi
e li tramuta in parole.
Vieni con me
penetra nella mia vita
voce di cuore che suda
gocce di brina lucente
fallo con lenta maestria
e con istinto selvaggio
un piacere che grida
frasi che pungono l’anima.
E conserverò
il tuo sapore
dentro questi miei occhi
tatuaggio oramai indelebile
sopra le mie pupille
e la parvenza del tuo amore
sarà qualcosa di grande
una profonda voragine
ma sarà un dolce morire.
N° 1583 - 7 agosto 2009
Il Custode
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