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mercoledì 29 gennaio 2014

FUGA DI NOTTE

Tu avresti voluto
oh sì, lo avresti voluto
vedere i miei occhi
di saettante passione
ma la luce che albergava
nelle mie pupille di marmo
era nera come la notte
arida quanto il deserto.

Fu così, che per rabbia
decidesti di uccidermi
indossando il tuo amore
hai cavalcato la tua scopa
e sei svanita nel cielo
con il tuo sorriso di ghiaccio
ed il rammendo sgualcito
di ogni tua parola.

Il riflesso screziato
della mia unica lacrima
divenne un solco distante
da cui ti allontanavi
io sono rimasto laggiù
in bilico sopra lo scoglio
del mio cuore di gesso
e sotto c’era l’oblio.

Adesso ti odio e ti rimpiango
nell’inerzia dei sogni
mentre l’alba che sorge
profuma ancora di te
ed il rimorso è costante
nel disegnare il tuo viso
tanto quanto il sollievo
di amarti sempre di più.

  N° 1662 - 2 novembre 2009

                                                        Il Custode

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