all’interno del cimitero
dove vivo da secoli
e da secoli io uccido
tra le aiuole e le croci
tra le lapidi e la notte
la tua bellezza mi divora
allora io divorerò te.
Il sentiero è tracciato
tra rovi e cocci di vetro
ti aiuteranno le lucciole
a non smarrire il cammino
ed il sospiro del vento
ti sussurrerà la mia nenia
che come canto di sirena
ti incatenerà al mio
sorriso.
Adesso io ti aspetto
affamato ed impaziente
dietro la mia porta che
cigola
per la carezza della
tempesta
con i demoni sul davanzale
decisi a darti il benvenuto
e raccogliere la tua anima
che io scaglierò
all’inferno.
E la mia ampolla è pronta
per il tuo sangue giovane
sangue di ottima annata
nettare per il mio palato
intanto che la vita
defluisce
dalle tue vene acerbe
e mentre brilla nei tuoi
occhi
lo stupore soave della
morte.
Ma io ti custodirò per sempre
nel profondo dei miei
ricordi
perché nessuna mai quanto te
si è avvicinata tanto al mio
cuore
tra la magia delle tenebre
e la dolcezza pura della
paura
poiché io dovevo fermarti
prima che tu diventassi
amore.
N° 1358 - 23 novembre 2008
Il Custode
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