da questa notte mite
fatta di aria migrante
che annuncia la primavera
io attendo i tuoi occhi
il tuo sguardo veloce
come cometa nel cielo
che passa ed esplode
partorita da un delirio
un desiderio malsano.
E mi fermo
il mio olfatto impatta
il profumo della nebbia
come fossi un falco rapace
ad auscultare il cuore
di prede già straziate
per saziare in un impeto
la fame di vita nuova
la sete di sangue caldo.
Rassegnato
supino e timoroso
sopra nuvole di fuliggine
che si sfaldano
io cado sulle ginocchia
di stelle tolleranti
che perdonano la mia ira
consolano il mio dolore
in questa notte distratta
fatta di aria invadente
dove la eco dei tuoi occhi
il sospiro del tuo sguardo
odora di amore profondo
germogliato nel vortice
della mia illusione.
N° 1779 - 1 marzo 2011
Il Custode
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