ben più distante del tempo
come una piuma nel vento
vola leggero, il falco
stretti dentro il suo becco
una pergamena, una rosa
le scritte in caratteri gotici
ma in quale lingua non so.
Difeso dal
profondo fossato
si erge il maestoso castello
vi si arrampica il rampicante
a baciare pietre e lastroni
e l’afa parrebbe opprimente
però la brezza è gentile
e carezza la grande vallata
e con essa ogni ape che passa.
Si sfidano
sotto le nuvole
draghi come veloci saette
e le evoluzioni fantastiche
smuovono aria ed emozioni
dietro ad una palla di stoffa
giocano bambine e madame
gli uomini sono impegnati
a duellare alla giostra.
E ciondolando,
la luna
insegue pipistrelli e falene
gonfia di sidro e di vino
non trova la via per i monti
si spengono lucciole e stelle
che biasimano ogni bestemmia
mentre le belle di notte
fanno moine da dietro le siepi.
Ed il
menestrello racconta
quasi che lo avesse vissuto
il pianto dei demoni tristi
che diede la vita al vulcano
ma torneranno a cianciare
le fate e persino le cicale
in quel regno distante
ben più distante del tempo.
N° 2569 - 10 luglio 2013
Il Custode
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