ma come polvere e fuliggine
rimani dentro i miei occhi
e gli occhi mi bruciano
allora spreco una lacrima
per tornare a vederti
ma ti scopro distante
e preferisco morire.
Tu sei un
miraggio
però profumi di buono
sembri talmente reale
da poterti quasi toccare
così io avvicino le dita
verso il tuo splendido viso
ma protetto dal vetro
il tuo ritratto mi sfugge.
Ma sei un
amore vero
da travolgere il cuore
ed il cuore fa male
di un dolore che non ha fine
che tu non senti tuo
non sai prenderti cura
della mia mente allo sbando
del mio bisogno di te.
Tu sei un
rimpianto
gocce di sangue sprecate
sei un’onda alta e imponente
di salsedine sulle mie ferite
ma io conservo ogni giorno
dentro il mio scrigno segreto
in mezzo ai ricordi più belli
in mezzo ai ricordi peggiori.
N° 2009 - 14 marzo 2012
Il Custode
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